Mancano poche ora alla ‘Grand Depart’ del Tour de France che per la prima volta in oltre cento anni parte dall’Italia: sabato la Firenze-Rimini (duretta a ricordo di Gino Bartali e Gastone Nencini, con tanto di passaggio a San Marino), domenica la Cesenatico-Bologna (con due passaggi sullo strappo del San Luca ed un evidente omaggio a Marco Pantani) e lunedì la Piacenza-Torino (per velocisti ma con un suggestivo passaggio a Castellania, paese dove nacque Fausto Coppi). Martedì la partenza da Pinerolo per tornare in Francia. Un modo per ricordare tutti i grande d’Italia che vinsero il Tour de France negli anni compresi Ottavio Bottecchia, Felice Gimondi e Vincenzo Nibali, per i quali è impossibile toccarne i territori di nascita. Un grane evento. Visto che il Tour de France è considerato uno dei grandi avvenimenti dello sport, al pari di una olimpiade o di un mondiale di calcio. Ci sarà anche un pochino di Vco in questa Grand Boucle (storica anche perché proprio a causa delle Olimpiadi non finirà come sempre sui Campi Elisi di Parigi ma in Place Messena a Nizza); no, niente Ganna: Pippo nostro ha già la testa ai Giochi e sarà al via del Giro d’Austria per le ultime sgambate; saranno presenze di tipo organizzativo. Il patron Christian Prudhomme ha deciso di affidare la ‘race management’ (ovvero come oggi viene chiamata la direzione di gara) delle tappe italiane non al gruppo solito diretto da Thierry Gouvenou che entrerà in azione poi sul territorio francese ma allo staff di Rcs Sport; quelli del Giro d’Italia. Dunque direttore di corsa sarà il milanese Stefano Allocchio, a gestire i rapporti coi team ci sarà Luca Papini, per dirne un altro. E il Vco? Centra, perché tra i direttori di corsa ci sarà l’ornavassese Paolo Longo Borghini che da qualche stagione opera in Rcs prima come regolatore e poi da direttore, ci sarà ovviamente Marco Della Vedova, nel consueto ruolo di ispettore di percorso che svolge ormai dal 2006 e ci sarà anche la figura del Alexandro Colombo operativo sulla dirittura di arrivo. Un vero e proprio premio, che simboleggia quando comunque al Giro e nelle gare italiane, si lavori decisamente bene e chissà che nel 2025 il tutto si ripeta anche alla Vuelta a Espana, con la partenza della corsa iberica dal Piemonte ormai davvero solo da annunciare.