“Sanità locale: una crisi che non può più essere ignorata”. L’ennesimo allarme viene lanciato dall’Ordine dei Medici del Vco. Che tornano a parlare di “coperta corta”: bandi deserti, medici che lasciano l’ospedale, pensionamenti anticipati e l’attrattiva della vicina Svizzera. “Questi sono solo la punta dell’iceberg – affermano-. Se non si prenderanno decisioni coraggiose e programmatiche per ripensare la sanità nella nostra regione, il nostro destino sarà quello del Titanic: affondare senza rimedio”.
Spiegano che da oltre vent’anni, l’Ordine dei Medici ha mantenuto una chiara direzione: puntare a una vera riorganizzazione della medicina territoriale, rafforzata da un sistema di emergenza efficiente e da un unico ospedale moderno.
Il presidente Lillo rimarca che ritenevano l’ospedale nuovo un elemento imprescindibile per garantire una risposta sanitaria etica, deontologica, appropriata ed efficace. “Fermare questo progetto equivaleva a fermare il futuro della sanità nel nostro territorio” dice.
Parla di medici allo stremo, stanchi di essere l’anello debole di un sistema sanitario territoriale e ospedaliero in crisi. Solo la collaborazione tra i professionisti ha finora permesso di mantenere una rete di protezione per rispondere, con dedizione, ai bisogni delle persone. Ma quanto ancora possiamo chiedere ai medici che vogliono lavorare in serenità e sicurezza con una qualità di vita che vada oltre la sfera professionale.
L’Ordine, sottolinea, ha più volte fatto sentire la sua voce, ma è stata ignorata. Afferma: “È stata fatta una scelta di riorganizzazione ospedaliera e, anche se non pienamente condivisa, ci auguriamo che venga portata avanti con determinazione e rapidità. Quello che è in gioco oggi è il rapporto fiduciario tra medico e paziente, che sta entrando in una fase di grave conflittualità, culminata in episodi di aggressione contro il personale sanitario. L’idea di dover ricorrere a una legge, divenuta necessaria, per proteggere i professionisti della salute non è un segno di una società civile.
L’Ordine dei Medici è consapevole del suo ruolo istituzionale e, proprio per questo, chiede scelte coraggiose e rapide per restituire dignità sia ai pazienti, sia a quanti lavorano nella sanità.