E’ stata un’udienza complessa e ancora densa di accadimenti quella di oggi in Tribunale a Verbania per la tragedia del Mottarone. Ancora una volta protagonisti i capi di imputazione che la procura contesta agli imputati, Luigi Nerini, ex gestore dell’impianto, Enrico Perocchio, ex direttore di esercizio, e Gabriele Tadini ex capo servizio, Martin Leitner e di Peter Rabanser, rispettivamente consigliere delegato e responsabile del Customer Service della società Leitner Spa.
Dopo le contestazioni che al termine della prima udienza preliminare la gup Rosa Maria Fornelli aveva mosso ai capi di imputazione e che avevano portato alla restituzione del fascicolo, la Procura, la cui direzione nel frattempo è passata ad Alessandro Pepè, ha riformulato le accuse ottemperando a quasi tutte le richieste della gup, al di fuori dell’ipotesi dolosa per il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, nella convinzione che il dolo fosse stato nell’apposizione dei forchettoni per bloccare i freni di emergenza.
Gli avvocati difensori degli imputati oggi hanno eccepito questo disallineamento rispetto alle prescrizioni di Fornelli e il nuovo Gup Gianni Macchioni ha chiesto alla Procura di correggere le imputazioni. Ciò è stato fatto, eliminando così l’ipotesi dolosa dal capo di imputazione che si riferisce alla caduta della cabina, ma comunque mantenendolo per l’attentato alla sicurezza dei trasporti ipotizzato per i 15 giorni precedenti alla tragedia, quando sia la cabina n.3 che la n.4 viaggiavano con i forchettoni inseriti (pur non portando alla morte di nessuno), dal momento che questa ipotesi è stata inserita successivamente alla restituzione del fascicolo.
Nella stessa udienza sono state ammesse le parti civili, alcuni famigliari delle vittime (la maggior parte è stata già risarcita) e il Comune di Stresa e la Regione Piemonte, con i quali sarebbero comunque in corso trattative.
L’udienza è stata rinviata al prossimo 18 settembre, ma a questo punto si potrebbe prevedere un’accelerata dei tempi. Pur non parlando al momento di patteggiamenti, il Procuratore Pepè spiega che comunque “una soluzione più rapida di un processo di questo genere è preferibile, considerato che nessuna sanzione penale può sanare una simile tragedia. Sono processi complessi e sono già passati quattro anni, aggiungendo ulteriore dolore alle vittime”.
La Procura riformula le accuse per il Mottarone. “Una soluzione più rapida preferibile ad anni di processi e altre sofferenze per le vittime”
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