La Corte d’Appello di Torino ha condannato i tre imputati del Montefibre Bis, in primo grado tutti assolti

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Tre condanne e 1 milione e mezzo di euro di risarcimenti alle 40 parti civili. E’ la sentenza della Corte d’Appello per il processo Montefibre Bis, giunto a Torino dopo che la Cassazione per la terza volta si è espressa sul caso, annullando l’assoluzione in secondo grado con rinvio. I tre imputati, ex dirigenti di Montefibre, sono stati condannati a vario titolo per la morte di cinque persone per patologie riconducibili all’esposizione alle fibre di amianto. Per altre sette, invece, è intervenuta la prescrizione.

I risarcimenti vanno a 37 familiari delle vittime e alle parti civili, Aiea, Medicina Democratica e la Cgil.

“Una grande vittoria, una sentenza importante nel panorama giurisprudenziale italiano. Quello che conta non è tanto gli anni di condanna o il fatto che gli imputati scontino giorni di carcere. è il principio che deve passare” il commento dell’avvocato Laura Mara, di Aiea e Medicina Democratica. La vicenda del Montefibre bis era iniziata nel 2011. Il processo di primo grado in Tribunale a Verbania si era concluso con l’assoluzione degli imputati.

Le indagini sui morti e i malati di amianto dell’ex stabilimento di viale Azari sono da sempre state portate avanti dal sostituto procuratore verbanese Nicola Mezzina presente in aula l’altro ieri a Torino.

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