“Un Consiglio Comunale illegittimo quello a cui ho assistito tra il “pubblico”, mentre era mio diritto essere tra i consiglieri comunali per svolgere il ruolo di minoranza”. Michael Immovilli, candidato sindaco alle elezioni appena concluse, rivendica il suo diritto a un posto nell’assemblea avendo raggiunto la soglia del 3% dei voti. “Il primo Consiglio Comunale del nuovo corso inizia con questa “illegittimità” che al punto 1 dell’ordine del giorno citava “esamina degli eletti con eventuali surrogazioni”. Con il voto di convalida è scattata l’illegittimità che mi costringe a rivolgermi al tribunale amministrativo regionale ed a scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I miei richiami alla legalità sono stati un appello nel vuoto da parte della commissione elettorale, che ha palesemente errato nell’applicazione dell’art.73 comma 7, 8, 11. Violando i principi democratici della Costituzione Italiana”. Prosegue Immovilli: “Proprio per i principi democratici di questo paese intendo inoltrare formale denuncia al Comando Provinciale dei Carabinieri, una denuncia per ravvisare onde ci saranno risvolti penali di questa vicenda “vergognosa”. Mi si è impedito di svolgere le mie funzioni di eletto, che ha ottenuto un seggio in Consiglio Comunale. Al Presidente della Repubblica ed ai ministri competenti chiederò di far rispettare le leggi democratiche, il silenzio senza nessuna risposta dalla commissione elettorale aggrava di più questa situazione”. Immovilli cita l’articolo del Tuel che prevede che il candidato sindaco non eletto che raggiunge la soglia di sbarramento del 3% ha diritto ad un seggio in consiglio comunale. E conclude: “Lo faccio per la democrazia e per il rispetto che ho per le istituzioni che non possono essere calpestate da tanta inadeguatezza con un silenzio imbarazzante. Ieri sera ho assistito ad un Consiglio Comunale che con la nomina concordata tra il Partito democratico ed il sindaco ha mostrato il peggio della politica partitica e civica attuale”.