Le regole urbanistiche che riguardano l’area Barry Callebaut hanno acceso un lungo dibattito in consiglio comunale ieri sera.
Come già anticipato nei giorni scorsi i gruppi di minoranza Marchionini, Pd e Verbania si prende cura hanno chiesto di rimandare la votazione sull’eliminazione delle clausole di salvaguardia (che anticipavano il progetto di variante generale al piano regolatore varato dalla precedente amministrazione) messa all’ordine del giorno dalla giunta Albertella ritenendo che esse avrebbero reso più difficile, perché ancora non esiste una scheda ad hoc, trasformare la destinazione d’uso dell’area in residenziale. E quindi ostacolare l’eventuale intenzione della proprietà che intende chiudere lo stabilimento di progettare una speculazione edilizia.
“La materia urbanistica è l’unica grande leva che l’amministrazione comunale ha per una trattativa con l’azienda. E’ un tema connesso alla vita delle persone” ha detto Riccardo Brezza, capogruppo del Pd. Silvia Marchionini ha proposto un emendamento, chiedendo di mantenere la salvaguardia solo per le aree industriali. “Non c’è alcun dubbio che la scheda 30 del piano regolatore precedente agevola la trasformazione d’uso dell’area” ha rilevato.
Il capogruppo della maggioranza Beniamino Ricca ha accusato la minoranza di strumentalizzare la situazione: “abbiamo in pugno la proprietà con il vecchio piano, perché comunque dovrebbero stipulare una convenzione con l’amministrazione. Non si può bloccare tutto in funzione di una interpretazione meta politica”.
Alle accuse di strumentalizzazione ha risposto il consigliere dem Giacomo Molinari: “Abbiamo una possibilità negoziale, abbiamo la responsabilità di difendere e tutelare, oltre a esprimere solidarietà”.
Nessun passo indietro da parte dell’amministrazione, come ha spiegato il sindaco Albertella: “Tutte le azioni che stiamo mettendo in atto mirano al mantenimento dell’unità produttiva Barry Callebaut così come è. È un fatto straordinario che in 10 giorni il ministro abbia convocato un tavolo, derogando al limite dei 250 lavoratori. Questa è la via maestra. L’urbanistica non ha nulla a che vedere con le azioni che metteremo in atto in difesa dei lavoratori e delle famiglie che non hanno bisogno altre preoccupazioni, quando si parla di urbanistica sono questioni talmente complesse che si fa solo confusione.”
E ha proseguito: “Siamo certi non arrecare alcun danno. Ci sono altri strumenti che potranno essere avviati contemporaneamente per tutelare il futuro dell’area, nel momento in cui ci fosse bisogno. Le vostre misure salvaguardia hanno bloccato l’edilizia in città, ci assumiamo la responsabilità delle nostre azioni certi di avere diversi strumenti per difendere l’area”.
L’eliminazione delle salvaguardie è stata approvata dalla maggioranza e Fratelli d’Italia, astenuta Forza Italia, contrari Pd, Marchionini e Verbania si prende cura.
Bocciati l’emendamento di Marchionini e anche l’ordine del giorno di Brezza e Simone Martoccia di Verbania si prende cura che chiedevano di riunire la commissione urbanistica a giorni per avviare una procedura che possa porre un vincolo sull’area.
“Spiace constatare una chiusura totale al dialogo da parte del Sindaco e della maggioranza – commentano Brezza e Martoccia all’indomani del consiglio -. Si è persa un’occasione per dimostrare che le istituzioni unite possono fare qualcosa di concreto e si è scelto deliberatamente di non dotarsi di uno strumento concreto a difesa della battaglia dei lavoratori e delle lavoratrici di Barry Callebaut”.
Il consiglio comunale di Verbania si spacca sulle regole urbanistiche dell’area Barry Callebaut
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