La presentazione ufficiale avverrà a Madrid in quel del Palacio Municipal IFEMA ma sono in tanti gli appassionati che non vedono l’ora di conoscere il tracciato della ‘Gran Salida’ della Vuelta a Espana che nella prima volta nella sua storia partirà dall’Italia. In soli due anni il Bel Paese ospita tutte le tre grandi corse a tappa del ciclismo: Il Giroche ovviamente è di casa, lo scorso anno la storica prima ‘Grand Depart’ del Tour de France (e che successi di pubblico ed indotto tra Firenze, Rimini, Cesenatico, Bologna, Piacenza, Torino e Pinerolo) e nel prossimo agosto ecco la Vuelta che in passato aveva toccato Olanda, Francia e Belgio ma mai l’Italia. Se poi ci si aggiunge che sempre nel 2025 anche il Tour de Suisse vedrà una tappa in Italia con arrivo a Piuro in ValChiavenna il piatto è davvero succoso. La Regione Piemonte ha scelto la promozione attraverso lo sport e la cosa pare funzionare, basti pensare a quanto hanno portato le ATP Finals di Tennis. Dunque Piemonte anche per la ‘carrera’ spagnola che si correrà dal 25 agosto al 14 settembre. Il contatto tra la regione ed Unipublic (che organizza l’evento di proprietà di Aso) è ormai datato e nei giorni della Grand Boucle a Torino ha visto l’accelerata decisiva e l’ok allo start piemontese con tre giorni di gara. Alcune settimane or sono i sette milioni a bilancio regionale per assicurarsi l’evento, peraltro spalmati in due tranche da 3.5 milioni per il 2025 e la medesima cifra per il 2026. Ora non è chiaro se patron Javier Guillen porterà la Vuelta in Italia per due anni consecutivi o se si tratta di un pagamento a rate, lo si saprà presto. La partenza del 2025 è ormai definita ma anche quella del 2026 da Montecarlo ed il principato è vicinissimo al Piemonte dunque una doppietta non è da escludere. Il percorso? Da mesi si sono fatte congetture dovute anche ad alcuni comunicati ufficiali della regione ed ai classici ‘spoiler’ arrivati anche dal Presidente Alberto Cirio. Mettendo tutto al condizionale almeno sino alla presentazione del 19 dicembre Torino sarebbe la ‘capitale’ della grande partenza, con tutte le operazioni preliminari, la prima tappa si correrebbe da Venaria Reale a Novara, dove si assegnerebbe la prima maglia rossa. Ci sono le conferme sulla città di San Gaudenzio, anche luogo di origine dell’assessore allo sport regionale Marina Chiarelli. Seconda tappa domenica 26 agosto già ‘annunciata’ da Cirio stesso: il via da Alba e l’arrivo a Limone Piemonte con un percorso mosso ma non durissimo. Per la terza frazione c’è più incertezza. Sarebbe la prima frazione dura della corsa e secondo le indiscrezioni del passato ma non solo partirebbe dal Canavese (San Maurizio Canavese era la località spifferata dalla regione) per terminare in salita nei dintorni di Ceres, secondo i ben informati al Pian della Mussa. Nulla però è trapelato di ufficiale, così come non chiaro se dopo queste tre frazioni si andrà via aereo in Spagna o ci sarà una quarta frazione estera tra Italia (con Bussoleno che era stata segnalata come possibile location di partenza) e Francia. Ad oggi non è nemmeno chiaro se prima del 10 dicembre ci sarà un vernissage ufficiale della partenza italiana, come solitamente succede. Peraltro tra tanti appassionati contenti c’è anche chi si chiede che senso abbia il Giro di Spagna in Piemonte.