Un folto presidio di lavoratori di Barry Callebaut questa mattina fuori da Villa Pariani, sede dell’Unione Industriale, per l’apertura del tavolo di confronto tra proprietà dell’azienda e sindacati. Nessuna notizia sui contenuti dell’incontro, ma sarebbe stata solo una prima riunione interlocutoria. I lavori saranno poi aggiornati a giovedì mattina, dopo l’incontro previsto per mercoledì convocato dal Prefetto Michele Formiglio sempre alla presenza di tutte le parti. No comment al termine della riunione, data la delicatezza della situazione.
Intanto i lavoratori, più di 100 in fabbrica, quasi il doppio se si considera l’indotto dello stabilimento, chiedono di essere ascoltati. “Non siamo solo dipendenti, siamo anche una famiglia” uno dei tanti striscioni appesi, per ricordare il senso di appartenenza dei lavoratori di Barry Callebaut, alcuni da più di 30 anni, tutti accomunati dallo choc per una notizia arrivata inattesa, anche alla luce del lavoro che non è mai mancato, tre turni sette giorni su sette, con produzioni record.
Una famiglia che sta vivendo insieme ore di angoscia per un futuro di incertezza e timore, che ma anche di determinazione, combattendo fino a quando ci sarà un barlume di speranza.
Intanto la Rsu di stabilimento comunica che lo sciopero termina oggi e da domani, 10 settembre, riprenderanno le normali attività lavorative, dal lunedì al venerdì, sono però sospese tutte le attività svolte al sabato e domenica, squadrette comprese, e tutte le forme di straordinario e reperibilità. La Rsu invita i lavoratori a mantenere un comportamento allineato, dimostrando alla direzione la professionalità che hanno sempre dimostrato nelle attività di lavorazione.
“La scelta della multinazionale è gravissima – ha ribadito il segretario della Fai Cisl Piemonte Raffaele Capacchione – unilaterale e ingiustificata visto che lo stabilimento di Intra è sano e registra un continuo aumento di produzione”.
I lavoratori di Barry Callebaut: “Non siamo solo dipendenti, siamo anche una famiglia”
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