Benvenuti alla ‘regina delle classiche’, benvenuti a ‘l’Enfer du nord’, inferno del nord. Benvenuti alla Parigi Roubaix, la classica del pavè per eccellenza. Corsa durissima, proibitiva se piovesse tra fango dappertutto ed insidie. Una corsa sui generis che se la ami la corri, altrimenti non ti avvicini neppure, una cora che per conquistarla non basta stare bene ed andare forte o saper pedalare ad arte sulle pietre di porfido, serve anche tanta ma tanta fortuna visto i tanti guasti e cadute che hanno rovinato possibili capolavori. Domenica 13 aprile si correrà la prova maschile mentre quella delle donne giorno prima, vinta da Elisa Longo Borghini in maglia tricolore nel 2022 non ci è più andata. Nessuna delle nostre professioniste sarà in gara quindi fari puntati sulla gara degli uomini, con Filippo Ganna che l’ha messa nel mirino da tempo. C’è un legame tra il vignonese e le pietre: da juniores la corse con i colori della nazionale e si fece notare continuando ad attaccare sui tratti di pavè più duri. Da Under 23 poi, nel 2016, riuscì ad arrivare da solo nel velodromo vincendola. Lo scorso anno non ci andò ed in precedenza conta due ritiri nel 2018 e 2019, una corsa terminata lontano dai primi nel 2022 ed un buon sesto posto nel 2023. In questo 2025 però il buon Pippo che si sta vedendo da inizio stagione (Terzo alla Tirreno Adriatico, secondo alla Milano Sanremo, terzo ad Harelbeke e ottavo al Fiandre) ha le carte in regola per fare bene ed essere protagonista al pari dei fenomeni che sono Tadej Pogacar (ha fortemente voluto esserci e se va come sui muri….), Mathieu Van der Poel, Wout Van Aert e altri. Il percorso parte da Compiegne e si chiude al Velodromo di Roubaix per un totale di 259.2 km con 30 settori di quel pavè nel classico porfido di quelle zone di confine franco belga. Senza volerli citare tutti proviamo ad individuale quelli decisivi, letti come sempre dal trentesimo al primo. Ovviamente il settore 19; il mitico e durissimo ‘Trouèè d’Arenberg’, la celebre Foresta di Arenberg che da sempre fa una selezione enorme e molto più avanti il settore 11 ‘Mons en Pevèle’ ed infine il settore 4, l’altrettanto mitico ‘Carrefour de l’Arbre’ da dove chi esce davanti poi si gioca la corsa. Qui si fa la corsa. L’ultimo settore, il numero 1, caratteristico, è un omaggio al primo vincitore della corsa ‘l’Espace Croupeland’, voluto dalla città di Roubaix per ricordare il primo vincitore. Un pavè irriverente rispetto ai precedenti, posto all’ultimo chilometro a poche centinaia di metri dall’ingresso nel velodromo. I favoriti? Pogacar, Van der Poel, Van Aert, Ganna e soci. Pronosticare però, alla Roubaix, è impossibile.
Foto Ineos Grenadier – Parigi Roubaix 2023