Così come è stato per il Natale, anche a Capodanno la meta turistica preferita sarà la montagna, scelta dal 33% dei vacanzieri. Lo riferisce Federalberghi.
L’alloggio preferito rimarrà la casa di parenti/amici (per il 33,5% dei casi), mentre il 26,6% andrà in albergo.
La spesa media pro capite sarà di 562 euro per chi resterà in Italia. Per questo Capodanno il budget si orienterà soprattutto sui pasti (29,7%), sul pernottamento (21,5%) e sul viaggio (21,1%). Allo shopping sarà riservato l’11,3%. Il 63,2% dei vacanzieri si sposterà in auto.
Tra le attività, in pole position, anche per il primo dell’anno vi saranno le passeggiate (60,4%). Il Verbano Cusio Ossola con il comprensorio di Neveazzurra offre tuttavia anche un’ampia gamma di piste per gli appassionati di sci da discesa e sci di fondo.
A partire da Domobianca, le piste da discesa appena sopra Domodossola. In valle Anzasca a Macugnaga sono in funzione gli impianti del Burki-Belvedere e la pista e lo ski lift San Pietro al Moro. Ci spostiamo in valle Formazza: qui dopo diversi anni è tornata a girare la seggiovia del Sagersboden, per i principianti ci sono invece le piste di Valdo. E sempre dopo diverse stagioni ha riaperto anche il centro del Fondo di San Michele per gli appassionati di sci stretti. In alta Formazza poi l’anello di Riale, ulteriormente rimpinguato dalla nevicata prenatalizia. Si scia anche nella valle dei pittori, alla Piana di Vigezzo.
Inaugurata prima di Natale la nuova cabinovia a San Domenico di Varzo che porta gli sciatori all’Alpe Ciamporino. Si stanno attendendo però ulteriori precipitazioni nevose per dare il via alla stagione sugli sci.
Tornando alle previsioni di Federalberghi, il presidente Bernabò Bocca sottolinea il calendario 2024 turisticamente felice per le festività natalizie, con ghiotti ponti: il giorno di Capodanno cadrà di mercoledì, l’Epifania di lunedì.
Un po’ di preoccupazione per il fatto che il 35% di coloro che hanno rinunciato a viaggiare lo hanno motivato con la mancanza di risorse economiche. Il freno al movimento turistico interno sembra essere la diretta conseguenza dell’aumento del costo della vita.