E’ fissato per lunedì 9 settembre alle ore 18 nella sala consiliare di Baveno l’incontro del Comitato sindaci distrettoVerbano con l’assessore regionale alla sanità Federico Riboldi, saranno presenti anche i vertici Asl e invitati i presidenti dei distretti Ossola e Cusio. Sul tavolo l’emergenza medici di base.
“Un problema sul quale stiamo dialogando con l’Azienda sanitaria tutti i giorni” spiega il presidente del Comitato sindaci distretto Verbano e sindaco di Baveno Alessandro Monti, “Il tema vero – prosegue – è non solo affrontare l’emergenza di oggi ma anche quella del prossimo futuro: 5 mila sono i pazienti orfani di medico attualmente nel Vco che potrebbero diventare 10 mila a fine anno. Occorre quindi affrontare strutturalmente la questione”. Per il servizio a Baveno intanto c’è un possibile nuovo medico interessato che sta dialogando con l’azienda sanitaria.
Da settembre però si prospetta un peggioramento della situazione con il pensionamento a Verbania di un’altra dottoressa, nel 2025 ulteriori due ritiri sono in previsione per due professionisti nel Cusio. Ogni medico di base può avere fino a 1800 assistiti, i conti di potenziali pazienti senza medico di famiglia sono presto fatti. Certo qualche nuovo dottore arriverà, è urgente però al momento tamponare l’emergenza.
Dall’Asl Vco proposto un accordo con gli attuali medici di famiglia che sarà discusso dal Comitato territoriale a fine agosto. L’azienda chiede ai professionisti in servizio di aggiungere ai loro pazienti quelli orfani di medico per visite, impegnative, prescrizioni di farmaci e altre prestazioni in cambio di una controparte economica stabilita dal contratto. Se i rappresentanti dei medici di famiglia accetteranno la proposta, l’adesione sarà ovviamente su base facoltativa.
Già attivo l’ambulatorio presso il distretto di S. Anna a Verbania con due guardie mediche destinate proprio alle persone senza medico di base, a settembre se ne aggiungerà una terza che farà servizio, oltre che a Verbania, anche a Baveno.
Restano, lo ribadiamo, delle soluzioni tampone. Occorre certamente una soluzione su scala più ampia per una grave problematica che interessa non solo il Vco e il Novarese ma è certamente un’emergenza diffusa su scala nazionale.