Nello sport, si sa, arriva il momento in cui è necessario dire basta. Lo chiede magari un fisico acciaccato, lo chiede magari la ragione e la voglia di cambiare pagina e disegnarsi una vita futura, in particolare succede a chi lo pratica a livello dilettantistico ed è proprio quello l’esempio che facciamo oggi. C’è chi smette subito o meglio quando è ancora in giovane età; perché non vede prospettive, perché non trova spazio o forse più facilmente perché non si è troppo avvezzi, al giorno d’oggi, a fare i sacrifici che lo sport, di qualunque tenore, richiede: allenamenti, sacrifici. C’è poi chi invece pur senza mai arrivare a giocare in categorie nazionali si ritaglia un ruolo; quello di atleta serio o seria, in questo caso, che ha tanta passione, che ha voglia, che in campo ci mette la giusta grinta. Che quando vince sorride ma quando perde ha in testa solo la voglia di rifarsi; insomma, che è un esempio anche per i giovani, perché non smette, continua, continua e continua a stare in campo finchè può. Per tante stagioni questo stereotipo di giocatore ha avuto il viso di Elisa Gualdi, libero classe 1988, che ha deciso di lasciare la pallavolo indoor ad una età che è più verso i 40 che i 30 dopo tante e tante stagioni sottorete nel ruolo di libero, spot che ha dato ‘dignità pallavolistica’ anche a chi non è troppo alta. Tanti anni a Verbania, sponda Rosaltiora che fu, tra Prima Divisione e Serie D. Verbania la sostituisce forse un pochino troppo in fretta e per qualche tempo in campo la sua ‘garra’ si sente che manca. Sceglie Baveno e ne diventa un simbolo, sia nei tornei del Csi, sia nei campionati Fipav, quando il club sceglie di cimentarsi in Prima Divisione. Diventa capitana, condottiera, quasi una allenatrice in campo, l’ultima ad arrendersi, la prima a crederci su ogni palla. Finché arriva il momento di smettere ed allora c’è poco da fare se non farlo. Con un bel gesto Pallavolo Baveno ha ritirato il suo numero di maglia; la numero 9; giusto tributo per una ragazza che non è stata Paola Cardullo, non è stata Alessia Ghilardi, non è stata Sara Paris, che non ha toccato le categorie di Beatrice Giovanna, Martina Spinello o Matilde Bonitempo, giusto per citare alcuni grandi liberi nostrani, ma che nel suo ‘piccolo’ ha saputo farsi stimare dando il massimo, sempre, rispondendo sempre solo ad una cosa: la sua grande passione.
Nella foto Elisa Gualdi premiata miglior libero del Trofeo Lago Maggiore a Gennaio 2025