Gira il mondo da quasi 150 anni, non va a scuola, finisce nella pancia della balena, si lascia truffare dal gatto e dalla volpe, capita nella mani di Mangiafuoco e insomma ne combina di tutti i colori senza mai dare ascolto al grillo parlante. Fino a quando non incontra la fata Turchina. Povero Pinocchio, perché è di lui che si parla, del burattino più famoso del mondo che dopo tanto girovagare finalmente è tornatoa casa.In valle Strona dove, come tutte le favole a lieto fine, ritrova Mastro Geppetto, ovvero Giuseppe Piana, l’artigiano del legno che gli ha restituito vita e dignità e lo riporta, sotto cento forme diverse, nella case dei bambini di tutto il mondo dove grazie alla fantasia di ogni bimbo riprende le sue avventure.
Una storia straordinaria quella del Pinocchio della Valle Strona e di Mastro Geppetto che lo fa vivere da oltre mezzo secolo. Qui Giuseppe Piana, pardon Mastro Geppetto, insieme alla sua famiglia, produce con tecnica artigianale il burattino, costruendo pezzo per pezzo , curando particolari e dettagli, dalla tornitura sino all’assemblaggio dei vari componenti, e ogni pezzo che esce dal laboratorio è in realtà un pezzo unico. Un centinaio di oggetti diversi, dalla matita con tanto di cappello e naso, al portachiavi, ma anche macina pepe, e infinite altre forme di giocattolo e di casalingo. Di tutte le dimensioni, da quello di pochi centimetri al Pinocchio gigante che supera il metro e mezzo.
Un burattino forte e coraggioso che fa sognare ancora oggi i bambini ed ha superato anche le sfide moderne, quelle della concorrenza cinese. Oggi, anche questo è un pezzo di favola moderna, sono proprio gli importatori cinesi a recarsi in valle Strona ad acquistare il Pinocchio, quello vero, che esce dalle mani di Mastro Geppetto.
