Domodossola si è data appuntamento ieri sera in Collegiata per la tradizionale messa in onore dei Santi Gervaso e Protaso.
Nelle prime fila le autorità poi i rappresentanti delle associazioni di volontariato che operano in città. Quindi i tanti domesi che anche quest’anno hanno raccolto l’invito del parroco a presenziare alle celebrazioni.
Prima la santa messa poi la processione per le vie della città
Don Vincenzo Barone, il parroco domese, nella sua omelia quest’anno ha richiamato i presenti sul mondo mediatico che ci circonda soffermandosi sull’importanza della comunicazione. Tema da sempre delicato. “Si presenta il senso degli eventi – ha ammonito il sacerdote – a partire dal proprio pensiero o dalla propria sensibilità. L’informazione non è mai neutra. Anche quella che sembra tale, risponde ad una specifica visione delle cose. Ma vi è un altro aspetto della responsabilità, occorre che chi informa lo faccia con retta coscienza e che sia imparziale senza secondi fini con rispetto e trasparenza. Dunque un’autentica comunicazione si pone al servizio della comunità”.
Conclusa la santa messa il tradizionale scambio di dono tra il parroco e il sindaco. Il primo ha donato a Lucio Pizzi un amplificatore: “Così non chiederà in prestito il nostro” ha detto con fare scherzoso don Vincenzo. Pizzi ha portato in regalo il libro dedicato ai Sacri monti prealpini.
Poi le statue dei “santini” sono state portate in spalla dagli alpini lungo le vie del centro. La processione è sfilata lungo via Ceretti, le rinnovate vie Binda e Marconi, quindi corso Fratelli di Dio, piazza Repubblica per poi riguadagnare il centro storico sino alla Collegiata.
Domodossola ha celebrato i suoi santi patroni
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