Tal Peleg, Amit Biran, con il loro piccolo Tom di 2 anni, Barbara Konisky Cohen, Itshak Cohen, Mohammadreza Shahaisavandi, Serena Cosentino, Silvia Malnati, Alessandro Merlo, Vittorio Zorloni ed Elisabetta Personini con il loro piccolo Mattia, di 5 anni, Angelo Vito Gasparro, Roberta Pistolato: quattordici le vite che pochi minuti dopo le 12 del 23 maggio 2021 si sono spezzate a bordo della cabina della funivia del Mottarone precipitata al suolo. Ci fu un solo superstite di quella tragedia: Eitan, all’epoca di cinque anni, che perse i genitori, il fratellino e i bisnonni e rimase ferito. Domani ricorre il triste anniversario di quel giorno, che per le vittime del Mottarone sarebbe dovuto essere una domenica di festa, all’aria aperta, dopo settimane di lockdown e chiusure imposte dalla pandemia del covid.
Una ferita che si è tutt’altro che rimarginata: le vittime infatti attendono ancora giustizia, dal momento che il prossimo 19 giugno inizierà la seconda udienza preliminare del processo. E anche il Mottarone attende ancora di poter ripartire. Per ora il tempo sembra essersi fermato a quel giorno.
Un lungo incidente probatorio ha permesso di stabilire le cause di quanto accaduto: la fune traente si è spezzata e i freni di emergenza non si sono azionati perché bloccati dai “forchettoni”. I periti del Tribunale hanno rilevato carenze nella manutenzione, nei controlli e nella formazione del personale che lavorava nell’impianto.
La Procura di Verbania ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex gestore dell’impianto Luigi Nerini, il direttore d’esercizio Enrico Perocchio, il capo servizio Gabriele Tadini e due manager della società altoatesina Leitner, che era incaricata della manutenzione dell’impianto: si tratta del consigliere delegato Martin Leitner e di Peter Rabanser, responsabile del Customer Service.
I reati ipotizzati sono, a vario titolo, attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. Tadini e Perocchio, inoltre, dovranno rispondere anche di falso.
Domani sarà il momento del silenzio e del dolore. Per ricordare le vittime il parroco di Stresa Don Gianluca Villa celebrerà una Messa sul piazzale sulla vetta della montagna, di fronte alla stazione di arrivo della funivia.
Domani il quarto anniversario della tragedia della funivia
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