Di piatto, di collo, di punta e… di tacco (5)
La rubrica di Roberto Cominoli07
FORSE – La recentissima decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la sentenza nota come “sentenza Diarra”, mette in discussione le norme FIFA sui trasferimenti dei calciatori, dichiarandole incompatibili con il principio di libera circolazione delle persone nell’Unione Europea. Tutto nasce da un ricorso intentato dall’ex centrocampista Lassana Diarra che nel 2015 aveva rotto il suo contratto con la Lokomotiv Mosca dopo solo un anno, invece dei tre sottoscritti. Il club russo chiedeva un risarcimento di 20 milioni di euro, con controricorso al TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport). La decisione della Corte europea ha però dato ragione a Diarra, e riconosce ai giocatori la possibilità di lasciare una squadra indipendentemente dalla durata del contratto. Le implicazioni – dicono – potrebbero essere paragonabili a quelle della famosa sentenza Bosman del 1995. Insomma, si ipotizza una liberalizzazione del mercato dei giocatori. Non ci credo troppo. Basterà ad esempio introdurre in tutti i contratti da parte della società la “clausola rescissoria”. Vuoi andartene prima? Allora pagala…
PASQUATO, GUEYE & C. – Superato l’esame CiseranoBergamo. Il Campodarsego (girone C) dopo la 6a vittoria consecutiva in campionato di mercoledì, si è fermato a Caravaggio sullo 0 a 0. A punteggio pieno ora sono soltanto Tau Altopascio, Virtus Francavilla e Scafatese, anche se con 2 gare in meno. Nell’undici di Maurizio Bedin in evidenza il solito Cristian Pasquato (5 reti, vicinissimo alle 100 in carriera; ha esordito in A nella Juve l’11 maggio 2008, è dell’89) mentre i 100 gol li ha superati da un po’ Vincenzo Calì, anche lui a quota 5 (della Luparense). Tra quelli a 4 gol c’è il mio preferito del girone, Bryan Gioè del Treviso, toscano del ’93, 30 gol nelle ultime 2 stagioni con l’Adriese, ma soprattutto capocannoniere con 22 reti in 33 presenze nella Folgore Caratese stagione 18/19, allenatore Sandro Siciliano (ex Bellinzago, sostituito poi da Emilio Longo, che ora allena il Crotone). Nel girone A a quota 7 c’è il senegalese Cris Gueye, a 6 Banfi del Varese e il sardo Pinna dell’Albenga, nel B a 5 reti ecco Akammadu del Crema e El Hadji Gningue del Casatese Merate che ieri ha fallito il rigore del pari al 96’ in casa della Castellanzese.
LA FRASE FAMOSA – Anche stavolta un paio. 1) “Anche Albert Einstein, intervistato tutti i giorni, farebbe la figura del cretino”. 2) “La politica dovrebbe essere come la Nazionale: in campo ci dovrebbero sempre andare i migliori. Ma non è mai così, in nessuna parte del mondo”. Sono di Michel Platini, di certo un tipo non banale. Che una volta disse all’avocato Agnelli, il quale lo aveva sorpreso a fumare fuori dallo spogliatoio tra un tempo e l’altro di una partita. “Avvocato, l’importante è che non fumi Bonini, è lui quello che deve correre…”
IL LIBRO – Anzi 2. Entrambi non possono mancare nella biblioteca di un appassionato. Sono di Mario Sconcerti, illustre collega scomparso nel dicembre del 2022. Il primo (Baldini Castoldi Dalai editori, 2009 poi 2014; euro 12,90) è “Storia delle idee del calcio”, che quanto ad innovazioni tattiche si ferma al “rombo” di Ancelotti nel Milan e allo spostamento definitivo di Totti in attacco da parte di Spalletti nella Roma. Ma in mezzo c’è quasi tutta la storia del calcio: il dribbling game, la piramide, il sistema, il metodo, il catenaccio, il totaalvoetbal olandese, la rivoluzione di Sacchi. Il secondo (Le Scie, Mondadori, 2015, euro 19,00), è “Storia del Gol”. Stavolta l’autore arriva fino a Guardiola, fino al tiki taka e al falso nueve. E tra le altre cose insegna come leggere il “peso” effettivo dei gol, basato su calcoli tanto semplici quanto spesso dimenticati. Ad esempio quale sia la classifica dei migliori cannonieri italiani per percentuale-gol, basata sui gol dei singoli e sul totale di quelli segnati in tutto il campionato. Troverete delle sorprese…
AD ESEMPIO – Michele Tarallo nella squadra di calcio del paese di Calcio, serie D stagione 05/06, segno ben 36 reti, record storico per la serie D. Col calcolo-Sconcerti, poiché i gol segnati furono nel girone 816, la percentuale di Tarallo fu del 4,41%. Gonzalo Higuain ne segnò a sua volta 36 in A, stagione 2015/16, ma i gol totali di stagione furono 979 e quindi la sua media fu del 3,67. Pari a quella di Pietro Paolo Virdis nell’86/87, che col Milan fu capocannoniere grazie ad appena 17 reti, quando però i gol totali in stagione furono 462. Poi arrivò Sacchi, più tardi arrivarono i 3 punti a partita. Nel ‘93/94 per C1 e C2, l’anno dopo anche in A e in B, in tutte le divisioni dal ‘95/96. In 10 anni nel frattempo i gol erano raddoppiati