Di piatto, di collo, di punta e… di tacco (6)
La rubrica di Roberto Cominoli
ARRIVANO I NOSTRI – Anzi, arrivano LORO! Calcio italiano? Non più. Nove società su 20 di serie A sono proprietà statunitensi, più il Bologna di Joe Saputo, che è canadese, e fanno 10, la metà. Nell’Atalanta il 55% del capitale è di Stephen Pagliuca, di Bain Capital, nella Fiorentina comanda Rocco Commisso, il Genoa è sotto il controllo di 777 partners (che è fallito, ma subentra A-Cap di Andres Blasquez, non cambia nulla). L’Inter è di proprietà del fondo Oaktree. La Roma è dei Friedkin. Il Milan sotto l’egida di Jerry Cardinale (Redbird). Il Parma per quasi il 100% appartiene a Kyle G. Krause. Il Como è di proprietà dei fratelli Robert e Michael Hartono, stavolta indonesiani. Nel Venezia presidente e proprietario è Duncan L. Niederauer. Non basta. In serie B il miliardario britannico naturalizzato Usa Alexander Knaster dirige il Pisa, un consorzio misto (Sunday Ventures) comanda nel Cesena, Philip R. Platek jr, guida lo Spezia. Nella Spal ecco Joe Tacopina (già nella Roma, nel Bologna e nel Venezia), alla Triestina ci sono i fondi di LBK Capital, che pare sia guidato dallo statunitense Benjamin Rosenzweig. Poi ancora sono del tutto o in parte di proprietà straniera Ancona, Padova, Siena (ora in Eccellenza). Dulcis in fundo, anche il Monza è vicino alla cessione: Gamco Investors, di Mario Gabelli, miliardario americano di origine italiana ha dichiarato: “Vi sono interlocuzioni con Fininvest su una possibile operazione…”.
LA FRASE FAMOSA – “Auguro a tutti i nostri ragazzi di realizzarsi…sui giovani vorrei sviluppare un discorso. Me ne intendo perché ho allenato per molti anni le giovanili della Juve. Non è poco, dentro mi è rimasto molto. Mio padre Giuseppe, juventino, mi ha portato a fare un provino a 9 anni. E la Juve, nella persona di Mario Pedrale, mi ha preso. In Primavera ero compagno di Brio, Marocchino, Verza. In prima squadra solo una partita di Coppa Italia. Se non sono arrivato più in alto, significa che mi mancava qualcosa. Un po’ di forza fisica, direi”. Firmato Gianpiero Gasperini. Che ha anche detto un’altra volta: “Sono permaloso con i permalosi, arrogante con gli arroganti, presuntuoso con i presuntuosi e con chi non stimo. Per il resto sono uno normale”. Mica tanto…
IL LIBRO – Questo è difficile da trovare, ma ne vale la pena. “La strategia della panchina”di Andrea Pergolari, 2016, Lit edizioni, 19,90 euro. Si tratta di interviste ad allenatori degli anni 70/80/90: Marchesi, Di Marzio, Angelillo, Cagni, Guerini, Mazzia, Pasinato, ecc. Cito qualche frase dell’intervista a Osvaldo Bagnoli. “…diciamo che non ho vergogna a dirlo, ho rubato molto a Marchioro, ho copiato…io giocavo nel Verbania, ero andato lì perché mi avrebbero dato un posto di lavoro, invece mi ruppi una gamba e ho dovuto star fermo 3/4 mesi…il D.S. Pedroli voleva farmi fare il giocatore-allenatore…lo feci per un po’ (in realtà per una stagione, n.d.r.), poi dissi di no…allora mi disse (Pedroli, n.d.r.) – Prenderemo un allenatore che sia tuo amico – C’era Marchioro che era a Monza… siccome siamo amici fraterni dissi prendiamo Marchioro….venne due anni a Verbania e io ero solo giocatore…ho imparato molto da Marchioro, gli ho rubato certe cose che faceva, e poi dopo le ho fatte anch’io”. N.B. Anch’io ho rubato molto all’uno e all’altro: 4 anni con Zaso e 2 con Pippo.
COME ERAVAMO – Ieri Verbania-Borgosesia, 1-2 con un’espulsione affrettata a danno dei locali. La sfida mancava dall’11 dicembre 2019, andata 0-0, ritorno in Valsesia non disputato per il Covid. Come cambiano i tempi. Ecco cosa scrissi sulla Gazzetta dello sport, 8 marzo 1998. Titolo: Borgosesia: pronte 700 bottiglie di vino se batte il Verbania “Si gioca oggi la 10a di ritorno nel campionato Dilettanti… A Borgosesia, con l’intento di stimolare la capolista, sono state messe in palio 700 bottiglie di barbera: in caso di vittoria nel derby col Verbania andranno alla squadra, altrimenti saranno distribuite ai tifosi, a fine gara…”. Poi vinse il Verbania 1-0 (rigore di Davide Saverino, che ha giocato anche in B con Livorno, Venezia, Spezia e Ascoli) e le bottiglie finirono ai tifosi di casa a fine gara. Il Borgo vinse il campionato con 13 punti di vantaggio sul Legnano e 21 sul Verbania, terzo. Nei granata di Lele Domenicali segnarono 17 gol a testa Caruso e Siazzu. Tra i protagonisti Sergio Galeazzi, ora mister nel Baveno Stresa, e tra gli altri anche Marcello Guidetti e Max Ranoia, l’anno dopo presi dal Verbania. Tra i biancocerchiati di Giampiero Erbetta Beppe Pingitore segnò 12 gol, Marco Pedotti, terzino, ne fece 8 e andò difilato alla Lucchese in B.