Il piano di riorganizzazione di Intesa San Paolo dopo Pallanza, Cannero, Baveno e Baceno coinvolge anche Villadossola. Dal 27 aprile lo sportello cassa non sarà più attivo. Funzionerà invece la cassa automatica. Regolare gli altri servizi di consulenza bancaria. A farsi interprete dei malumori della popolazione ( soprattutto quella meno giovane ) è stato il gruppo consiliare “Uniti per Villa” che nei giorni scorsi ha inoltrato una lettera ai vertici locali dell’istituto bancario e al primo cittadino Bruno Toscani. La missiva chiede di soprassedere alla riorganizzazione.
Il concetto su cui l’istituto bancario torinese fa perno è il servizio on line a cui la clientela è sempre più portata a rivolgersi. “La chiusura della cassa oltre a colpire chi non è in grado di operare on line, colpirà anche i commercianti e i tanti frontalieri che risiedono sul territorio comunale” spiega la minoranza di Villadossola.
Va detto comunque che Intesa San Paolo non è l’unica banca presente in città. Almeno in questo caso non si prospetta quello che in gergo viene definita la “desertificazione bancaria”. Poco lontano da corso Italia, in via Bianchi Novello opera anche Banco Bpm. “Sappiamo che il paese potrebbe disporre di un’alternativa. Ma questo non giustifica il piano di Intesa che di fatto serve anche tutta la valle Antrona” conclude Mauro Ferrari capogruppo di “Uniti per Villa”.