“I cittadini e il rispetto totale del loro voto prevarrà sempre durante il mandato dell’amministrazione che presiedo. Mi rifiuto categoricamente di fare deroghe, eccezioni ad personam, chiudere un occhio: le regole democratiche si rispettano, piaccia o meno a chi sta scomodo sui banchi della minoranza o a chi è affezionato alla ‘poltrona’”.
Si apre così la nota con la quale il sindaco di Verbania Giandomenico Albertella fa chiarezza sulla propria posizione riguardo la modifica del Regolamento dei Consigli di Quartiere con l’inserimento del potere conferito alla Giunta Comunale di sciogliere i consigli stessi in caso di dimissioni che non si possono surrogare. Questo provvedimento, all’ordine del giorno del consiglio comunale di venerdì, porterà allo scioglimento del Quartiere Est, dove sono rimasti solo il presidente Ettore Francioli e un consigliere.
“Occorre ricapitolare: – prosegue Albertella, – tre consiglieri su cinque si sono dimessi per motivi personali, come può avvenire ed è lecito. Non è possibile surrogarli con i primi candidati non eletti perché non ce ne sono. Non c’è più il numero minimo di tre consiglieri previsti dal regolamento grazie a cui il Consiglio di quartiere può esercitare il suo ruolo. Un ruolo fondamentale, come fondamentale è il ruolo del presidente. Ma soli, senza la possibilità di convocare il consiglio di quartiere, non si va da nessuna parte e non si è legittimati a governare. Allora occorre fare un passo avanti, andare a nuove elezioni per avere un Consiglio di quartiere in grado di esercitare democraticamente il proprio ruolo”.
Il comunicato prosegue con l’augurio che Francioli, come dicevamo l’attuale Presidente, si ricandidi e trovi una squadra valida. “Dovesse vincere resterà esattamente dove si trova e lavoreremo fianco a fianco, come deve essere. Ma fingere che esista un Consiglio di Quartiere composto da due persone è mentirsi. E io ai cittadini non mento” – rimarca Albertella, che in chiusura di comunicato torna con queste parole sulle affermazioni dello stesso Francioli, che aveva definito un “bavaglio” la modifica del Regolamento.
“Le accuse mosse, tipo ‘vogliono mandarmi a casa’, fingendo di non prendere coscienza delle ragioni per le quali la maggiore parte dei consiglieri si sono dimessi, lo commentano i fatti: ha i numeri per governare? No. La risposta è una sola e le regole si rispettano. I verbanesi hanno diritto di essere rappresentati da chiunque votino e faremo in modo che così accada. A chi, poi, parla di ‘bavaglio’ – chiosa il sindaco – chiedo: ma bavaglio a chi, a cosa e perché? Non ce n’è bisogno, basta rispettare le regole democratiche”.