La povertà cresce tra i giovani di Torino e tra chi ha un’occupazione e un reddito. L’allarme è stato lanciato nelle scorse ore dalla Caritas. Una situazione che si riscontra anche nel territorio della Diocesi di Novara? Lo abbiamo chiesto al responsabile Caritas don Giorgio Borroni. Lo stesso ha spiegato che la tematica dei working poor è una problematica nazionale a fronte di un reddito da lavoro che spesso non permette di arrivare alla fine del mese. Una questione italiana anche quella dei neet, dei giovani che non studiano né lavorano, a livello locale lanciati progetti per contrastare il fenomeno ma c’è difficoltà nell’intercettarli.
La Diocesi di Novara è in linea con il trend nazionale con dati quindi in aumento su queste voci e uno spaccato variegato. Tra le problematiche più impellenti quella abitativa, con gli sfratti che colpiscono chi fatica a pagare l’affitto.
E tra le persone che hanno reddito ma che si rivolgono ai centri d’ascolto Caritas perché comunque non riescono ad arrivare alla fine del mese, don Borroni evidenzia il problema delle dipendenze, in primis quella da gioco d’azzardo che si ripropone in modo forte. “E’ un tema che stiamo monitorando” sottolinea don Borroni. Le cifre sul gioco d’azzardo off line anche locale sono molto importanti e verosimilmente altrettanto stratosferiche sono quelle legate all’on line che però sono più difficilmente quantificabili. E così le famiglie si indebitano, “Un problema che sta diventando sociale” evidenzia il responsabile della Caritas novarese.
A questa si aggiungono poi altri tipi di dipendenze, complici lo smartphone e la continua connessione, come per esempio quella degli acquisti compulsivi. Insomma alla dipendenza da sostanze oggi si affianca una vera e propria dipendenza da attività.
Che in tanti casi erode in modo importante il reddito mensile dell’individuo o delle famiglie.