Una chiesa gremita per il rinnovo dell’incoronazione della Madonna della Gurva a Calasca. A presiedere il rito il cardinale Angelo Bagnasco. Tre le milizie schierate: quella di Calasca ha fatto gli onori di casa, poi una ampia delegazione della Milizia di Ponto Valentino e l’intera Milizia di Bannio.
Nella Cattedrale tra i boschi, splendidamente parata e fiorita, erano presenti numerose confraternite e gruppi in costume, diversi sindaci e molti sacerdoti. Le parole del santo francese Luigi Maria Grignon de Monfort hanno guidato la preghiera: la vera devozione a Maria significa essere fedeli al proprio battesimo.
Le bambine del paese hanno portato solennemente la corona, sfilando emozionate tra due ali di soldati sull’attenti. Al canto del Magnificat il cardinale Bagnasco ha posto sul capo della statua venerata la nuova corona, segno di una devozione antica che si rinnova.
Dopo il bacio della reliquia delle Milizie e dei numerosissimi fedeli si è avviata la processione, che nel calar della sera ha percorso le strade agghindate a festa da migliaia di fiori bianchi e blu, preparati dalle donne del paese. Sulla piazza la birella ha salutato con i suoi colpi la Madonna nuovamente incoronata che si avviava verso il suo santuario, dove è giunta attraversando le frazioni di Boretta, Vigino, Dujamen e Molini. Lampi di un temporale che ha risparmiato Calasca hanno illuminato l’ultimo tratto del cammino.
Numerosi volontari si sono alternati nel portare la statua, del peso di oltre 130 chili, nel percorso animato da canti e preghiere e dal suono dei pifferi e tamburi delle Milizie, lungo i quasi 3 chilometri di distanza.
Poche ore di riposo per i militi, il clero e la popolazione, perché al sorgere del sole del 15 agosto si è rinnovata l’antica tradizione della festa annuale della Madonna della Gurva con la Messa militare, presieduta dal parroco don Fabrizio, con l’assistenza del cardinale Angelo Bagnasco; lo stesso ha più volte incoraggiato nelle sue omelie la popolazione di Calasca e la sua Milizia a proseguire sulla strada delle antiche tradizioni, facendo in modo che siano espressione di fede e preghiera sempre più profonda e autentica.
Il cardinale ha poi presieduto la Messa solenne e la processione della statua con la nuova corona. Ha preso parte anche al tradizionale risotto sotto il portico della chiesa, condividendo con i soldati la gioia e la gratitudine di queste feste storiche.