Il lupo torna ad attaccare in Ossola: è successo in alta val Bognanco. In estate altre predazioni si sono registrate tra le valli Vigezzo e Valgrande e ancora negli alpeggi di Buscagna e Misanco ai confini del parco del Devero. Una quindicina questa volta i capi sbranati. Il gregge è quello dell’azienda Bellini che da due anni porta le sue pecore sulle vette ossolane.
Gli animali, 1000 capi complessivamente, sono arrivate ad inizio estate, a custodirli 3 cani. La loro presenza non è bastata evidentemente a spaventare il predatore. L’attacco ha provocato anche la dispersione di parecchi animali lungo le creste che delimitano l’Ossola dalla Svizzera.
Gli animali erano tornati a Bognanco per la seconda volta. La prima era stata lo scorso anno.
Scoperto quanto successo, il titolare dell’azienda, un allevatore dell’alessandrino, ha allertato l’amministrazione comunale. L’area adibita a pascolo è di proprietà del comune. Sul posto nei giorni scorsi sono arrivati anche i carabinieri forestali e il veterinario dell’Asl del Vco. Al momento le carcasse degli animali recuperate sono meno di dieci. Non sarebbe la prima volta che il grande predatore va all’attacco in quelle zone.
Del fatto è stato informato anche il sindaco bognanchese. Mauro Valentini sul tema ha le idee chiare : “E’ giunto il momento di prendere decisioni. Prima la presenza del lupo si limitava a qualche capo. Ora parliamo di branchi. Mi chiedo tra qualche anno quando i pastori si saranno stancati di subire continue predazioni cosa si farà per limitare l’arrivo dei lupi nei paesi” il commento sconsolato dell’amministratore ossolano.
Dell’argomento si parlerà il prossimo 21 settembre nel tavolo dove saranno analizzati i risultati del piano Life Wolf Alps. Il progetto, almeno sulla carta, doveva servire alla promozione di azioni volte a far convivere proprio lupo e uomo.
Branco di lupi in azione in alta val Bognanco
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