Dopo il presidio di sabato a Intra, il gruppo di minoranza di Silvia Marchionini e Patrich Rabaini attacca l’amministrazione chiedendo di attuare subito misure per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Verbania di Barry Callebaut. In particolare contestano la decisione dell’amministrazione comunale di convocare il consiglio comunale aperto sul tema a dopo il tavolo convocato per il 2 ottobre a Roma dal Ministro Urso.
“Hanno ragione i lavoratori quando dicono che la fabbrica è anche dei verbanesi – dicono Marchionini e Rabaini -. E allora appare sorprendente la scelta della maggioranza di attendere il 3 ottobre per decidere quando e come organizzare un consiglio comunale aperto. Mentre i lavoratori continuano a mantenere alta l’attenzione il consiglio comunale aperto alla città (nonostante la richiesta di un terzo dei consiglieri) non viene convocato”.
E proseguono: “La decisione di Barry Callebaut è inaccettabile ed è scontato il senso di unità ma occorrono azioni concrete e tentativi conseguenti che dimostrino che siamo fattivamente vicini, oltre alle parole. Citiamo alcune linee di intervento che diano il senso di una città mobilitata: avere un dialogo reale, vero con la proprietà (andare in Belgio dove vi è la direzione e non solo convocarla a Verbania) che tratti le possibili azioni facilitanti sul piano economico (oneri logistici, incentivi alla permanenza ecc), ricercare possibili acquirenti esterni, protesta continua e costante sul piano mediatico.”
Prosegue la nota: “Il mercato del cacao (cresciuto 5 volte) negli ultimi 2 anni ha subito variazioni in negativo che forse spingono la società a scegliere vie diverse allo storico stabilimento di Intra, la cui eventuale riconversione è indubbiamente stata facilitata, sul piano immobiliare, dalla revoca delle clausole di salvaguardia del Piano Regolatore Generale da parte della maggioranza in consiglio comunale il 12 settembre. La nostra richiesta e disponibilità a collaborare concretamente resta inalterata per contrastare l’impoverimento della città.”