“Cauto ottimismo” dopo l’incontro al Mimit per Barry Callebaut.
All’incontro presieduto dal ministro Adolfo Urso e dalla sottosegretaria con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, oltre ai rappresentanti dell’azienda e delle organizzazioni sindacali, sono intervenuti il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e la vicepresidente con delega al lavoro, Elena Chiorino. La multinazionale svizzera del cioccolato, parte del Gruppo Jacobs, ha ribadito che la decisione di chiudere il sito è stata presa dai vertici aziendali ed è ormai irrevocabile, motivando questa scelta con la necessità di ottimizzare le produzioni e le distribuzioni in Italia. Il ministro Urso, d’intesa con il governatore Cirio, ha quindi chiesto all’azienda di avviare un processo di reindustrializzazione del sito produttivo di Intra, di concerto con le parti sociali e le istituzioni interessate, finalizzato all’individuazione di un nuovo acquirente in grado di garantire continuità produttiva e occupazionale. Mimit e Regione Piemonte hanno inoltre richiesto all’azienda di mantenere attiva la produzione per almeno un anno, in attesa di un nuovo acquirente.
Rispetto a queste richieste la proprietà, confermando la disponibilità a mantenere un dialogo con le istituzioni coinvolte, si è riservata di rispondere in modo esaustivo nel più breve tempo possibile.
Il tavolo si riaggiornerà nelle prossime settimane, non appena la società sarà pronta a fornire le risposte richieste.
«Parlare di crisi del settore dolciario in Piemonte è davvero difficile da spiegare – commentano Cirio e Chiorino – e per questo abbiamo chiesto all’azienda di sospendere il percorso di licenziamento annunciato e di lavorare insieme, con i sindacati e le istituzioni, per individuare un nuovo acquirente per lo stabilimento per salvaguardare la produzione, i posti di lavoro e anche il portafoglio clienti che l’azienda ha nella nostra regione. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a individuare un percorso e mettere in campo strumenti di supporto che dovessero essere necessari per la reindustrializzazione del sito, a fronte dell’impegno che abbiamo chiesto all’azienda a mantenere la produzione, per almeno un anno, fino all’individuazione di un nuovo investitore».
Cauto ottimismo per la Cisl, come conferma la segretaria del Piemonte Orientale Maria Elena Ugazio: “L’elemento tempo è fondamentale. Per noi non c’è chiusura possibile: questi posti di lavoro vanno mantenuti. Andiamo avanti su questa linea. Da evidenziare l’unità del territorio – prosegue Ugazio – ieri c’erano tutti, il sindaco Albertella, il prefetto Michele Formiglio, il presidente della Provincia Lana. Le istituzioni e la cittadinanza sono state da subito vicine e questo è fondamentale, non credo che si aspettassero di trovare questa presenza”.
Barry Callebaut, Ugazio (Cisl): “Il gioco di squadra di tutto il territorio è importante”
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