Barry Callebaut non deve chiudere. Il messaggio è stato ribadito chiaramente al tavolo di crisi convocato questa mattina dal prefetto Michele Formiglio a Villa Taranto.
«Il Prefetto – dice la segretaria della Cisl Piemonte Orientale Maria Elena Ugazio – ha chiesto che il tavolo portasse da qualche parte, invitando tutti a un senso di responsabilità. Ha fatto notare come i tempi annunciati dall’azienda, che vuole dismettere lo stabilimento entro marzo 2025, sono troppo ristretti per qualsiasi percorso, che per noi rimane quello del mantenimento dell’azienda.»
La proprietà, rappresentata dai dirigenti verbanesi dell’azienda, ha spiegato che tra le motivazioni della decisione di chiudere c’è quella della logistica: la fabbrica si trova nel centro di Intra e mancherebbero gli spazi per crescere. Subito si è detto disponibile a valutare possibili soluzioni il sindaco di Verbania Giandomenico Albertella, che spiega: «A parte il fatto che nessuno ci ha mai rappresentato questo problema perché si sarebbe potuto intervenire prima, ho subito mostrato la massima apertura. Ho detto ufficialmente al tavolo che gli uffici comunali sono a disposizione per valutare tutto quello che si può fare per trovare nuovi spazi, se quelli attuali non sono sufficienti. Basta che ci avvisino con una telefonata 24 ore prima».
Si attende intanto la convocazione del tavolo ministeriale, che il ministro alle Imprese e al Made In Italy Adolfo Urso ha assicurato sia al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che al senatore di Italia Viva Enrico Borghi. «Solleciterò il presidente Cirio – conclude Albertella – affinché chieda al Ministro di comunicarci una data. Il nostro obiettivo rimane quello di far recedere l’azienda dalla decisione di chiudere Verbania». Nel frattempo i tavoli sono sospesi in attesa di qualche nuovo elemento.
Barry Callebaut ha anche fatto sapere di voler investire negli altri due stabilimenti che si trovano in centro Italia: «Non si può penalizzare un territorio in favore di un altro – aggiunge Ugazio -. Qui nessuno ha mai avuto avvisaglie, lo stabilimento di Verbania produce. In caso di chiusura, l’effetto a cascata sull’indotto sarebbe incontenibile e sono posti di lavoro che non potrebbero più essere recuperati. Noi non molliamo, ringraziamo le istituzioni che da subito si sono strette e chiediamo di continuare a restare uniti e di fare squadra tutti insieme, con tutto il territorio».
Barry Callebaut: “L’obiettivo rimane quello di mantenere aperta la fabbrica di Intra”. Tavolo di crisi in Prefettura
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