Documento di personale docente e non, alunni e genitori dopo la presa di posizione dei rappresentanti degli studenti sull' 'assemblea negata'
Un documento con un centinaio di firme in calce, e la raccolta di sottoscrizioni è ancora aperta. E' la risposta di insegnanti, personale non docente, genitori e studenti dell'Istituto Ferrini Fransozini che prendono le distanze da quella che definiscono una campagna diffamatoria che ha investito la scuola e la sua dirigenza. Il riferimento è al comunicato stampa dei rappresentanti degli studenti Mattia Nobili, Alessio Formoso e Matteo Marangoni che parla di spazio negato per l'assemblea su diritti civili per le coppie omosessuali. Il dirigente scolastico aveva già chiarito: nessuna negazione ma la presenza di un soggetto esterno in assemblea richiede di prassi l'autorizzazione del consiglio d'istituto e questo necessita di tempo.
Nel documento si parla di una presidenza dell'istituto che è stata oggetto di strumentali critiche <valutata l’inconsistenza delle tesi tendenti a descrivere il nostro Istituto come poco propenso a favorire dibattiti ed ogni iniziativa atta ad agevolare la libera circolazione delle idee> scrivono, ricordano che da sempre l’istituto promuove il dibattito e il confronto fra idee e posizioni differenti e che numerose sono state le occasioni in cui gli studenti hanno organizzato e partecipato a questi incontri, a cui hanno presenziato autorevoli relatori esterni all’istituto.
Giudicano come un “ultimatum” la richiesta fatta al preside di fare “un passo indietro” e i sottoscrittori del documento <non accettano in nessun modo che il buon nome e oltre sessant’anni di storia educativa e professionale dell’Istituto Ferrini - Franzosini vengano infangate con calunnie gratuite ed infondate e che si discrediti la tradizione di un Istituto che si è sempre distinto per il suo essere al servizio di studenti, famiglie e territorio>.
Alla luce di tutto ciò non escludono, qualora continuasse questa campagna diffamatoria dicono, di intraprendere ogni iniziativa volta a tutelare l’Istituto e contestualmente esprimono solidarietà al proprio capo d' istituto.