Domenica 16 novembre al mattino si è svegliata normalmente come se nulla fosse. Ha fatto colazione, ha spaccato qualche pezzo di legna per la stufa che riscalda il suo locale, ha sollevato la saracinesca del Bar Centrale, o ‘Bar Renè’ in ricordo del marito, e ha iniziato a servire caffè, cappuccini accompagnati dal solito sorriso. E’ stata la giornata di Anna Possi, la più longeva barista di Europa, che domenica ha superato brillantemente la soglia dei 101 anni.
Dopo le targhe che le ha consegnato Confcommercio, tramite il suo presidente Maurizio Grifoni, era arrivata la nomina a Cavaliere d’Onore della Repubblica Italiana ma la sua vita non è cambiata. Ha mantenuto quella modestia e quella simpatia che la caratterizzano.
Domenica era festa, non ha navigato al pc per vedere l’andamento dei suoi titoli in borsa. Qual è il segreto per essere così lucida e attiva a 101 anni? “Quello che mi tiene vivace è stare in mezzo alla gente, un’alimentazione sana e controllata e servire il prossimo anche al di là del compito di barista” dice. Poi aggiunge con orgoglio:”Tengo aperto il locale anche il sabato e la domenica, Natale e Capodanno, perché c’è sempre qualcuno che potrebbe avere bisogno. Anche quest’anno sarà così”. Le sarebbe piaciuto fare la hostess, tanto che ancora oggi ai turisti e villeggianti che frequentano il Vergante consegna depliant delle varie località che le fornisce il distretto turistico. Precisa:”A chi mi chiede do indicazioni di sentieri, percorsi, chiese e monumenti da visitare, se si fermano a pranzo o cena do informazioni sui ristoranti delle colline. Quando tornano si dicono soddisfatti dei miei suggerimenti”. Però il monumento del paese è lei.
Dice il sindaco Fabrizio Favino:”Nebbiuno è diventato famoso non solo in Italia, ma in tutta Europa per avere la barista più longeva del Continente. Vengono giornalisti e TV straniere e dal momento che sono qui in paese e fanno servizi e riprese delle bellezze dell’intero Vergante”.
E il suo bar è un vero e proprio centro di servizi, ritira pacchi dai corrieri per la popolazione, oppure ricette o impegnative che i medici le lasciano per i pazienti che lavorano.
