Nelle sale di Villa Bolongaro, Centro degli studi Rosminiani, a Stresa, è allestita sino al 19 maggio, la mostra sul filosofo Antonio Rosmini con teche che contengono copie dei Promessi Sposi, ed epistole che intratteneva con Silvio Pellico, Don Giovanni Bosco, Vincenzo Gioberti, Cesare Balbo, Niccolò Tommaseo e via via,i grandi personaggi del tempo, tra cui lo stesso Manzoni. Nelle sale del palazzo è pure allestita la mostra dello scultore e artista Arsenio Invernizzi, con opere che rappresentano: Manzoni che illustra ai nipoti brani de “I Promessi Sposi”, i volti dei “Tre Bravi”, il ritratto di “Don Abbondio”, quello in legno della Perpetua, la Monaca di Monza in terracotta, e via via. Rosmini e Alessandro Manzoni hanno vissuto in simbiosi, si sono scambiati pensieri su arte e filosofia, con contenuti al di sopra del materiale. Hanno trascorso molto tempo insieme nei loro salotti. Oppure camminando in ambo i sensi di marcia in quegli otto chilometri della Statale del Sempione che separano Lesa da Stresa. Il Manzoni gli aveva tenuto a lungo la mano nelle ultime giornate della malattia e quando Rosmini venne a mancare, affermò: ”Verso Stresa vedo tutto nero”. Al punto che, dopo la morte dell’amico, Don Lisander non ne volle più sapere di venire sul lago Maggiore.