La città si è fermata oggi pomeriggio per l’ultimo saluto a Matteo Lomazzi, Enzo Bonini e Matteo Auguadro. Tante le persone che hanno voluto stringersi ai familiari nello strazio dell’addio.
A Suna nella chiesetta di Santa Lucia, che non ha potuto contenere tutti, il funerale del trentaduenne Matteo Lomazzi. “Ci fa riflettere sulla fragilità della vita il mistero doloroso della perdita di una persona amata, e sulla speranza che ci viene dalla fede” ha detto don Riccardo Zaninetti. “non è facile dire parole oggi, credo che tutti noi che siamo qui questo sentimento lo proviamo. Non è neanche necessario forse dire troppo, meglio lasciare parlare la Parola di Dio che è l’unica che può fare luce nel buio di questi giorni”. E ha ricordato “Matteo, un giovane sportivo, appassionato, che purtroppo nella sua giovane età è stato strappato alla vita in modo a dir poco assurdo, mentre si trovava su quelle montagne che tanto amava. E credo che per lui la montagna non era soltanto un paesaggio, ma un luogo di condivisione con gli amici, l’altro Matteo, Enzo. Per loro era un simbolo di forza, di bellezza, ma anche di sfida e di cammino”. Don Zaninetti si è rivolto poi a mamma Mara, il fratello Simone, la sorella Melissa e tutti i familiari.
Al cimitero di Pallanza il commiato a Enzo Bonini. 65 anni. Tra i fiori e le foto sulle sue montagne i ricordi dei familiari, ai quali si sono stretti tanti amici. Il fratello Sergio ha ricordato la sua voglia di vivere intensamente, e ha ringraziato tutti per la vicinanza. “Caro Enzo, rimarrai su quelle montagne che amavi, scia pure”. Commossi anche i ricordi di una nipote.
Per l’amministrazione comunale, che ha proclamato lutto cittadino per la giornata di oggi, è intervenuto l’assessore Mattia Tacchini: “Mi piace ricordare Enzo anche per quello che ha fatto per la sua comunità, oltre che per le sue passioni, per la sua capacità di dedicarsi agli altri, per il lavoro che ha svolto egregiamente per tutta la sua vita. Ha formato intere generazioni di verbanesi in quella che è a tutti gli effetti una delle prime manifestazioni di autonomia e di libertà che ciascuno di noi può provare, conseguire la patente di guida e muoversi in autonomia. Sono sicuro che una persona di questo valore anche se purtroppo viene a mancare sulla terra continuerà a vivere nei cuori di tutti coloro che lo hanno amato”.
Troppo piccola la chiesa di San Leonardo per ospitare tutte le persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Matteo Auguadro ed essere vicine alla sua famiglia. Hanno parlato gli amici di Matteo, che hanno ricordato una persona buona con la B maiuscola, che ha insegnato loro a “sorridere ai pensieri tristi”, così se ne vanno, perché andando oltre alle cose tristi che accadono, si trova sempre qualcosa di bello. Hanno descritto papà Matteo, i pomeriggi in spiaggia e al parco giochi, una persona gentile, “ti ricorderemo in ogni giornata di vento sul lago” hanno aggiunto.
Nell’omelia don Riccardo Zaninetti ha parlato di un uomo che aveva ancora tanto da dare, che ha sempre vissuto con passione, determinazione e una generosità che non ha mai avuto limiti. “Un famoso velista – ha proseguito- partito dal Circolo velico di Intra ma che ha solcato tutti i mari con la stessa energia con cui affrontava ogni sfida. Un figlio, un marito, un padre che ha amato con tutto il cuore la sua famiglia”. Il parroco ha citato anche le tante immagini che ritraggono il suo volto sorridente, circolate in questi giorni, “Una vita breve – ha concluso – che è stato il riflesso della sua voglia di vivere con intensità non risparmiandosi mai, andando sempre oltre”. Al termine le note di Signore delle Cime.