Lesa ospita durante l’estate la mostra di Giulio Carcano, personaggio che ha avuto un ruolo importante nelle cinque giornate di Milano e nella letteratura del nostro paese. Inaugurata dal ministro Paolo Zangrillo e presentata e coordinata dallo storico Alberto Sormani, la mostra è a ingresso libero. Amico di Don Lisander con la quale ha scambiato un numero non quantificabile di epistole. Giulio nacque a Milano il 7 agosto 1812 da famiglia nobile, i Carcano del ramo detto d’Arzago, ed era nipote della sorella di Carlo Imbonati. Partecipò alle cinque giornate di Milano e dopo l’occupazione degli austriaci emigrò in Piemonte e in Svizzera. Riacquistata l’indipendenza, rientrò in Lombardia, dove ottenne incarichi pubblici e, nel 1876, la nomina di Senatore. La sua carriera letteraria fu basata su liriche a sfondo risorgimentale sospinte da una passione, oltre che sulla novella intitolata “Ida della Torre” e sul romanzo “Angiola Maria” del 1839. Il suo modello letterario fu Alessandro Manzoni, per una vena moralistica, per l’attenzione rivolta alle tematiche sociali e l’ambientazione contadino. Gli sono state intitolate vie a Torino e Lesa, dove possedeva casa con la moglie Giulia Fontana e la figlia Maria, e molti circoli letterari in tutta la Penisola. Tra i libri si ricorda le “Memorie di grandi”, due volumi del 1869. Comprendenti: Dante e Shakespeare, Torquato Tasso, Federigo Borromeo, Lodovico Antonio Muratori, Maria Gaetana Agnesi, Giancarlo Passeroni, Pietro e Alessandro Verri nel primo volume. Napoleone, Ugo Foscolo, Vincenzo Monti, Tommaso Grossi, Felice Bellotti, Camillo Benso conte di Cavour, Massimo D’Azeglio, nel secondo. Ancora la traduzione e il pensiero delle “Opere di Shakespeare” scritto tra Milano-Napoli tra il 1875 e il 1882. Carcano morì a Lesa il 30 agosto 1884, esattamente 140 anni fa. Alessandro Manzoni risiedette, dal 1839 in poi e, dopo i moti del marzo ‘48, ininterrottamente fino al settembre 1850 con la seconda moglie Teresa Borri Stampa proprio nella sontuosa dimora che, alle sua spalle, ospita il “Museo Manzoniano” di Lesa del quale è coordinatore lo storico Sormani che ha illustrato la mostra alla presenza del ministro Paolo Zangrillo.