“Domodossola dimenticata, ostaggio dei lavori ferroviari e dell’inerzia istituzionale”. Il Gruppo Territoriale del Movimento Cinque Stelle segnala che, in vista della chiusura, prevista a fine agosto, della linea ferroviaria Domodossola–Milano, si trova “oggi al centro di una grave crisi infrastrutturale che non riguarda
soltanto il collegamento con il capoluogo lombardo, ma anche la stazione ferroviaria, lo scalo merci Domo2 e il ponte “88””.
Proseguono: “La sospensione della linea per i lavori di RFI, le criticità dello scalo merci, la chiusura del viadotto ferroviario e il degrado della stazione, hanno reso quotidiana la frustrazione di pendolari, famiglie, lavoratori e turisti. Con questo comunicato denunciamo con fermezza la gravità della situazione, l’inerzia delle istituzioni e l’assenza di una visione strategica per il futuro della città. Domodossola non è una città qualunque: è il crocevia naturale tra Italia e Svizzera, la porta di accesso all’Europa attraverso il Sempione. Eppure la sua stazione ferroviaria versa in condizioni indegne – proseguono -. Barriere architettoniche diffuse, che limitano la fruibilità degli spazi ai passeggeri, in particolare sappiamo che, le persone con disabilità sono costrette a prenotare con largo anticipo (24/48 ore) il servizio di assistenza, gestito da una cooperativa convenzionata, per potersi muovere all’interno della stazione. Il tutto poi aggravato anche dagli ascensori fuori uso, da oltre tre anni, che rendono impossibile l’accesso sicuramente alle persone con disabilità, ma anche agli anziani e alle famiglie con bambini”.
E ancora: “Ricordiamo che i 2 ascensori sono stati finanziati da RFI per i binari 1, 2 e 3, a fronte dei sei complessivi destinati al trasporto passeggeri. Sottopasso insicuro, spesso allagato e scivoloso, che mette a rischio l’incolumità dei viaggiatori. Marciapiedi non conformi ai nuovi standard ferroviari, con conseguenti difficoltà di accesso ai convogli. Tutto ciò – osservano – in una stazione che dovrebbe essere un biglietto da visita per chi arriva dall’estero. Come può Domodossola ambire a essere riconosciuta come “città internazionale” se il suo principale hub infrastrutturale
si presenta in condizioni di degrado e ostilità? Lo scalo merci Domo2, risorsa strategica per i collegamenti tra Italia e Svizzera, ma ancora sottoutilizzato, attraversa una fase critica ormai da tempo. La decisione di DB Cargo Italia di cessare le aƫvità a dicembre 2024, con la conseguente e significativa perdita di posti di lavoro, unita alla criticità della galleria elicoidale tra Iselle e Domodossola – dove il limite di velocità di 35 km/h costituisce un collo di boƫtiglia che compromette l’efficienza logistica dell’intera rete – rende urgente agevolare e avviare il piano di investimenti da 60 milioni di euro, annunciato da CargoBeamer alla fine del 2022, e già riconosciuto dalla Regione Piemonte come strategico per il corridoio Genova–Rotterdam”.
Sottolineano anche come il Ponte 88 rimane chiuso da quasi un anno nonostante l’assegnazione dei lavori per la messa in sicurezza e il previsto allargamento con passaggio ciclo pedonale.
Il Movimento Cinque Stelle all’attacco su Domodossola
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